
Abbiamo intervistato Luca De Meo, Presidente di Seat, per conoscere la sua opinione in merito alle energie alternative e tanto altro. Ecco come ha risposto il dirigente italiano.
Visti i problemi che sta riscuotendo il diesel, il metano potrebbe diventare un’alternativa sulla quale puntare? Qual è secondo lei la tecnologia del futuro?
Attualmente, il gas naturale è un’alternativa valida su larga scala alla benzina, al Diesel e, naturalmente, all’elettrificazione. E non solo a breve termine. Si tratta di una strada aggiuntiva verso il trasporto sostenibile che offre opportunità di business sia per le società energetiche, sia per l’industria automobilistica. Inoltre, il gas naturale è una tecnologia che già esiste e, pertanto, non sono necessari grandi investimenti né
per i costruttori, né dal punto di vista dello sviluppo di infrastrutture, e può già essere offerta ampiamente ai clienti. Nel futuro si consolideranno due o tre tecnologie e saranno i clienti a decidere quali rimarranno.
Può darci la sua visione sull’elettrico?
Il mondo dell’automobile sta cambiando. Di fatto, le crescenti e giuste esigenze ambientali aprono la strada all’irruzione definitiva delle energie rinnovabili. Tutti condividiamo
l’obiettivo di raggiungere una mobilità più sostenibile e avvicinarci all’obiettivo delle 0 emissioni. I prossimi 25 anni saranno segnati dalla necessità di ridurre le emissioni con grande ambizione per affrontare per tempo il cambiamento climatico e rispettare le legislazioni, e le vetture elettriche contribuiscono a raggiungere questo obiettivo. Dal 2020, SEAT offrirà auto alimentate a benzina, diesel, auto elettriche, ibride elettriche e, naturalmente, a gas naturale.
In definitiva, il cliente deciderà quale tecnologia si adatta meglio alle proprie esigenze e crediamo che ci sia spazio per diversi tipi di energia.
Nell’ultimo anno avete battuto tutti i record di vendita conquistando clienti che arrivavano da altri brand diventando anche un brand “cool” per il pubblico con il marchio sportivo Cupra e ora quali sono i vostri piani per consolidare il risultato?
SEAT sta vivendo un momento eccellente dal punto di vista commerciale. I risultati raggiunti sono l’effetto del corretto rendimento di ciascun modello della gamma. Abbiamo a disposizione
una delle gamme più giovani del mercato, con una media di poco più di tre anni, che copre tutti i segmenti rilevanti del mercato europeo con prodotti di valore.
La crescita del marchio si baserà su quattro pilastri: “più brand, più mercati, più auto e più energie”.
Così abbiamo lanciato CUPRA, un marchio in grado di generare maggiori introiti e accattivare nuovi clienti. Inoltre, SEAT ha fondato XMOBA, una nuova azienda che ha l’obiettivo di identificare,
testare, commercializzare e investire in progetti che contribuiscano a migliorare la mobilità del futuro. E nel 2017 è stato anche inaugurato il SEAT Metropolis: Lab Barcelona, il digital-lab controllato al 100% da SEAT e che si integra nella rete di IT-Lab del Gruppo Volkswagen.
Un altro pilastro della strategia è la globalizzazione. Le regioni strategiche per la crescita del marchio sono il Nord Africa, dove siamo a capo del progetto del Gruppo Volkswagen relativo
all’assemblaggio di vetture in Algeria, e poi America Latina e Cina.
Continueremo ad ampliare la nostra gamma con nuovi modelli e presenteremo una nuova auto ogni sei mesi da qui al 2020, anno dell’elettrificazione, con il lancio di una versione ibrida
plug-in della nuova SEAT Leon, così come il primo modello completamente elettrico di SEAT, prodotto sulla piattaforma MEB del Gruppo Volkswagen.
Seat si presenta ora con una gamma davvero completa, pronta per seguire qualsiasi direzione prenderà il mercato. La sensazione è però quella che stia “in finestra” a guardare per poi seguire il flusso. Per intenderci: all’interno del Gruppo Volkswagen fate fare ad Audi da apripista?
Il marchio si è rivitalizzato e il nostro attuale posizionamento, in molti mercati, è giovane ed emozionale. Abbiamo dato a SEAT un ruolo chiaro all’interno del Gruppo Volkswagen, come
una macchina di conquista per portare nuove generazioni di clienti nella famiglia. Abbiamo una percentuale di conquista del 70% e la media di età dei nostri clienti è di 10 anni inferiore della media europea.
Ogni brand all’interno del Gruppo ha un ruolo e una strategia propria da perseguire per raggiungere i loro obiettivi.
Per quanto riguarda il metano, in Italia il problema non sarebbero le infrastrutture, che andrebbero comunque implementate. Come pensate però di relazionarvi con l’approccio
culturale dell’italiano che fino ad oggi ha visto l’auto a metano come una scelta “low profile”?
E’ certo. Questa tecnologia non è ancora abbastanza conosciuta e ci sono alcuni falsi miti, ad esempio in termini di sicurezza. Il gas naturale è sicuro al 100%. E’ più leggero dell’aria
e in caso di perdite si disperde nell’atmosfera. Tutte le nostre vetture a gas sono progettate, sviluppate e omologate per funzionare perfettamente con il gas naturale e la benzina, sono sottoposte agli stessi requisiti di sicurezza e qualità e hanno ottenuto
le 5 stelle EuroNCAP, come il resto dei modelli della nostra gamma. Propulsori, prestazioni e design sono identici, ma sono più sostenibili ed economici. SEAT ha la gamma più ampia di vetture alimentati a gas naturale in Europa, e alla famiglia si è recentemente
aggiunto la SEAT Arona, il primo SUV con tecnologia CNG sul mercato. La disponibilità di questa motorizzazione nei nostri modelli ha contribuito all’aumento delle vendite anche in Italia, con il risultato che una vettura su cinque è acquistata con questa tecnologia. L’accordo che abbiamo firmato con Snam rafforza il nostro impegno nei confronti di questa tecnologia sostenibile. E inoltre, il protocollo d’intesa mira a supportare la diffusione dell’immagine
del gas naturale, e quindi è nostro dovere informare e promuovere di più e meglio questa tecnologia.
Cos’è il mercato dei bio crediti?
SEAT sta lavorando per promuovere la produzione di biogas a partire dai rifiuti debitamente trattati. In questo modo contribuiamo a una guida neutra dal punto di vista delle emissioni
di CO2 e al 100% paragonabile a quella di un’auto elettrica, nonché a promuovere un’economia circolare.
Per questo, crediamo che le istituzioni debbano creare un mercato aperto di biocrediti in cui le case automobilistiche possano acquistare rifiuti agricoli. In questo modo, gli agricoltori
ottengono un vantaggio economico, i produttori riducono le emissioni e tutti insieme ci prendiamo cura dell’ambiente.
In Spagna stiamo già lavorando a un progetto per il trattamento delle acque e dei residui di rifiuti e discariche. La capacità di biogas in Spagna stimata da Waste2Gas, nel 2020 potrebbe
alimentare 1,5 milioni di automobili, il 50% in più rispetto all’attuale parco di vetture alimentate a gas naturale circolanti in Italia.
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